La Germani Brescia presenta Miro Bilan: “Sono qui per vincere qualcosa! È un progetto ambizioso con tanta voglia di crescere”
Terminato il mercato estivo, è tempo di conferenze stampa in casa Pallacanestro Brescia. Ad aprire le danze è il nuovo centro della Germani, Miro Bilan che si presenta così al pubblico e ai giornalisti presenti a San Zeno: “Salve a tutti, sono molto felice di essere a Brescia e sono pronto per la stagione che è appena incominciata. Sono in città da qualche giorno e come da tradizione abbiamo svolto le visite mediche e tutti i test di routine per iniziare a muovere i primi passi.
Microfono che passa ai giornalisti, con la prima domanda, che va subito sul motivo che ha portato Miro Bilan ad accettare l’offerta della Germani: “Il club mi ha cercato molto intensamente. Qui a Brescia si sta allestendo un progetto molto ambizioso, sulla carta per il momento, dove l’obiettivo è quello di fare bene e cercare di vincere qualcosa”. Passando poi al nuovo cambio di squadra e alla nuova città Miro non ha dubbi: “Dopo tante stagioni è più o meno sempre lo stesso, ma ovviamente cambiano i luoghi e le persone con cui si entra in contatto. Dopo un po’ diventa la tua routine, ma ho sempre cercato di integrarmi al meglio in ogni città in cui sono stato e non vedo l’ora di sentire la città di Brescia come casa mia. Anche a 34 anni, il fatto di cambiare squadra e città, rappresenta un nuovo stimolo per migliorare e fare bene”. Rimanendo proprio sulla città di Brescia, ecco arrivare la domanda per sapere se Miro si sia già informato su Brescia, la sua squadra e i suoi tifosi: Onestamente non ho parlato con nessuno sulla città, per quanto riguarda invece squadra e tifosi posso dire che conosco già l’atmosfera che si respira avendo sfidato la Germani ai Playoff nella stagione 2021/22. So quanto i tifosi siano legati alla squadra e non vedo l’ora di scendere in campo”.
Passando invece agli obiettivi, Bilan non ha dubbi, visti i successi ottenuti in Francia e in Croazia: “Ovviamente voglio vincere qualcosa qui a Brescia! Non sono il tipo di giocatore che pensa a giocare solo per i soldi, mi piacerebbe lasciare un ricordo, cercare di fare la storia, e soprattutto cercare di lasciare il segno. Nel caso ritornassi a Brescia dopo 5/10 anni mi piacerebbe trovare appunto un segno di quello che è stato fatto, come può essere la vittoria della Coppa Italia nella passata stagione. Quest’anno al Peristeri, in Grecia, è stata una stagione superlativa dove abbiamo raggiunto risultati che non erano mai stati raggiunti e questa è una cosa che rimarrà per sempre”. A proposito della squadra greca non poteva mancare la domanda su coach Spanoulis: “Vassilis vive di pallacanestro 24 ore al giorno, proprio come quando era un giocatore. – L’esordio di Miro Bilan – Nonostante fosse alla prima stagione da Head Coach ha svolto un lavoro straordinario e sono sicuro che anche in questa seconda carriera avrà modo di togliersi tante soddisfazioni”.
Passando da un allenatore all’altro ecco arrivare la domanda sul rapporto con Coach Pozzecco, avuto prima come assistente allenatore al Cedevita e poi come capo allenatore alla Dinamo Sassari: “Pozzecco è uno dei miei migliori amici, ci sentiamo spesso al telefono o via messaggio. È un ottimo coach, ma soprattutto è un’ottima persona. Conosce i bisogni dei giocatori e hai degli obiettivi chiari per la sua squadra. Sono convinto che l’Italia potrà fare davvero bene ai mondiali e potrebbero essere la mina vigante per la medaglia d’oro”.
Da Pozzecco a Magro, come si inserirà il nuovo centro nello scacchiere del coach? “Non ho problemi a giocare in un sistema più veloce e dove si corre tanto come quello di Alessandro. Sicuramente troverò il modo di rendermi utile alla squadra e di dare il 100%.
Per chiudere, ecco la domanda sulla Supercoppa Italiana, trofeo che Miro ha già conquistato con la maglia della Dinamo Sassari e che la Germani Brescia disputerà davanti al proprio pubblico il 23-24 settembre al PalaLeonessa A2A: “Quando vinsi con Sassari, fu una cosa che non realizzai subito, perché era l’inizio della stagione e l’obiettivo era solo quello di cercare di giocare nel miglior modo possibile. Invece dopo un po’ di tempo ho realizzato di essere parte della storia e di cosa rappresentasse quel successo per Sassari e i suoi tifosi.