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L’AVVERSARIA | Banco di Sardegna Sassari

La Dinamo Sassari che la Germani affronterà nel posticipo della seconda giornata del girone di ritorno è una squadra profondamente diversa da quella che è caduta sotto i colpi di Della Valle e compagni alla fine del mese di ottobre. Proprio la sconfitta del PalaSerradimigni era stata il preludio a un periodo di profonda crisi per la società sarda, costretta a cambiare registro dopo aver visto sfumare alcuni degli obiettivi stagionali, come la qualificazione alla seconda fase della Basketball Champions League.

A metà novembre il Banco di Sardegna ha cambiato innanzitutto il proprio timoniere, salutando Demis Cavina e affidando la squadra alle mani di Piero Bucchi, che dall’alto della propria esperienza è comunque riuscito a condurre la squadra al traguardo delle Final Eight di Coppa Italia, raggiunto dal quintetto isolano per la decima volta nella sua storia. Anche il roster dei biancoblu è stato ritoccato con decisione e non è detto che il mercato non riservi ancora ulteriore sorprese per rendere il Banco di Sardegna Sassari ancora più competitivo.

Alcune delle scelte compiute dal club durante l’estate sono state sconfessate. La Dinamo, infatti, aveva puntato forte su Anthony Clammons, che poco prima dell’approdo di Bucchi in panchina si è trasferito in Turchia, e su Tyus Battle, rilasciato qualche giorno fa e finito ora a esibirsi nel campionato israeliano. A fronte di queste due partenze, sono arrivati due giocatori che hanno avuto il merito di cambiare volto alla formazione isolana, dimostrando settimana dopo settimana di essersi inseriti nel modo migliore.

Se il croato Filip Kruslin è una vecchia conoscenza della Dinamo, che ha deciso di rifirmarlo a novembre dopo averlo lasciato libero in estate, Gerald Robinson è una vecchia conoscenza di coach Bucchi, che lo aveva allenato lo scorso anno nella parentesi trascorsa sulla panchina della Virtus Roma. Robinson, che è un vero giramondo dei canestri, non ci ha pensato due volte a lasciare i tedeschi dello Chemnitz e a tornare in Italia, dove aveva già vestito le maglie di Roma e Pesaro, e il suo rendimento (17.7 punti e 7.7 assist di media a partita) testimonia la bontà della sua scelta, oltre che di quella compiuta dalla Dinamo nel puntare fortemente su di lui.

Robinson, infatti, si sposa perfettamente con le caratteristiche di David Logan, che a dispetto dell’età resta un giocatore capace di fare la differenza. Un ruolo che va condiviso con Eimantas Bendzius (13.3 punti di media a partita, con il 44.6% nel tiro da tre punti): assieme all’esperta guardia di Chicago, il lituano rappresenta l’arma più pericolosa dell’attacco sassarese, che punta forte anche su Jason Burnell, il cui rendimento non sembra all’altezza di quello della sua prima stagione in Sardegna, e Christian Mekowulu, che sta collezionando una stagione da 9.7 punti e 6.5 rimbalzi di media a partita ma che appare sempre in cerca di una dimensione che abbini efficacia alla sua grande tecnica.

Il pacchetto degli italiani, capitanato da Jack Devecchi, può contare sul contributo di Stefano Gentile (freschissima la firma sul rinnovo del contratto fino al 2025), Massimo Chessa e Luca Gandini, mentre Jacopo Borra si è trasferito alla Fortitudo Bologna. Stabilmente nelle rotazioni, infine, c’è anche Ousmane Diop, costretto a saltare la prima parte della stagione per via di un infortunio. L’ex giocatore di Torino, che lo scorso anno è stato miglior giocatore italiano della Serie A2, ha i mezzi atletici e tecnici per poter lasciare il segno e non è sbagliato dire che la dirigenza e lo staff tecnico della Dinamo si attendono davvero molto da lui.

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