Brescia, parola agli assistenti: “Ripartiamo dalla qualità delle nostre prestazioni”
“Veniamo da una stagione estremamente positiva, soprattutto dal punto di vista delle prestazioni e della qualità del gioco espresso. Per il futuro cercheremo di ricreare quello che siamo riusciti a sviluppare quest’anno”. Parola di Giacomo Baioni e Matteo Cotelli, assistant coach della Germani Basket Brescia, intervenuti nella consueta videochat settimanale proposta sul canale Facebook del club.
La chiacchierata con i due assistenti di coach Vincenzo Esposito è stata l’occasione per tracciare un bilancio della stagione ormai conclusa, di affrontare alcuni temi di attualità per la pallacanestro italiana e internazionale e, soprattutto, di volgere lo sguardo al futuro, sperando che non sia troppo lontano nel tempo.
“Chi sta lavorando per far ripartire la pallacanestro lo sta facendo in maniera costante – esordisce Giacomo Baioni -, anche se temo che gli scenari futuri non dipendano da noi o da chi è chiamato a decidere. Per uscire dall’emergenza ci sono tempi tecnici che vanno rispettati e noi li rispetteremo”. “Credo che ci siamo persi la parte migliore della stagione – gli fa eco Matteo Cotelli -. La fine della regular season e i playoff sono il periodo che dà le emozioni più grandi. Speriamo di rifarci presto”.
Che stagione è stata quella della Germani Basket Brescia? “Estremamente positiva – spiega Baioni -. Abbiamo sempre detto che ci premeva il come sarebbero arrivati gli eventuali risultati e siamo rimasti focalizzati sulla qualità del gioco e delle prestazioni. Da questo punto di vista, Brescia ha giocato una delle migliori pallacanestro in Italia: lo dicono i numeri sui due lati del campo, la qualità delle partite, la striscia di partite positive che abbiamo fatto a cavallo delle feste di Natale, il grande cammino in Coppa. Abbiamo offerto prestazioni di altissimo livello, anche se nessuno può sapere dove saremmo potuti arrivare. Il bilancio resta assolutamente positivo per come è maturato il nostro cammino e anche per la consapevolezza che i giocatori hanno maturato di fronte ai cambiamenti significativi che ha portato l’arrivo di un coach come Vincenzo Esposito”.
“Il livello del nostro campionato è stato altissimo, lo testimonia il fatto che quattro squadre italiane siano entrate nelle Top 16 di EuroCup e che due di queste siano tra le prime otto – afferma Cotelli -. Di fronte a un numero così alto di squadre costruite con grande ambizioni, il nostro risultato è sicuramente positivo. Siamo stati bravi e fortunati a trovare giocatori che si sono messi a disposizione del progetto: tutti sono sempre stati sulla stessa pagina e hanno remato nella stessa direzione, credo che la bontà dei nostri risultati dipenda soprattutto da questo”.
“Una squadra che è rimasta sempre nelle parti alte della classifica e che quando la stagione è stata interrotta occupava il terzo posto ha fatto il massimo e lo ha fatto in maniera corale – riprende Baioni -. La divisione di competenze è sempre stata ben chiara all’interno di una squadra che non ha mai vissuto di 1-2 giocatori che le togliessero le castagne dal fuoco in ogni partita. Siamo stati una squadra di sistema. In certi momenti avremmo avuto bisogno di avere un po’ più di profondità, un po’ più di tonnellaggio in area, e forse avremmo potuto passarci la palla un po’ meglio, anche se per mesi lo abbiamo fatto in maniera eccellente. Sugli interpreti, comunque, si fa fatica a metterci mano: avevamo giocatori dalle qualità eccezionali”.
“Il futuro? Speriamo di poter ricreare lo spirito di gruppo che c’era quest’anno – prosegue l’allenatore pesarese -. L’accettazione è stata la chiave di volta della stagione di una squadra eterogenea, composta da giocatori che fino ad agosto non si conoscevano neanche. È stata alla base dei nostri successi: per quello c’è voglia di ricreare un gruppo così, che possa mostrare il proprio mordente e il desiderio di vincere ogni partita”.
Il lavoro con coach Vincenzo Esposito, dunque, ha portato grandi frutti: “Vincenzo ha un bagaglio estremamente ricco, perché è una persona appassionata di pallacanestro – il pensiero di Baioni, che aveva già lavorato con Esposito a Caserta nella stagione 2014-2015 -. Con lui non c’è mai niente di scontato, ma c’è sempre qualcosa di diverso, anche nella richiesta. Dal punto di vista umano, ho ritrovato la persona che avevo già conosciuto. Vincenzo ha idee molto chiare sulla necessità avere uno staff suo, di lavorare con determinate persone, e ha trovato grande disponibilità in Matteo (Cotelli, ndr) e Gibo (Gianpaolo Alberti, ndr), che si sono inseriti senza alcun problema”.
“Per me quest’anno si è aperto un nuovo ciclo – spiega Matteo Cotelli -, è stato molto bello potermi confrontarsi con una visione diversa rispetto al passato. Vincenzo è un vulcano, che trasmette grande entusiasmo. È una persona che lavora seriamente, ma ha anche la capacità di saper scherzare quando è possibile. Il suo grande entusiasmo rende piacevole lavorare duramente e affrontare i compiti più pesanti”.
In questi giorni si parla tanto dell’idea lanciata dalla Vanoli Cremona di costruire una squadra con un’ossatura fatta di giocatori italiani: “Dipende dagli obiettivi che un club si propone – le parole di Baioni -. Penso che la Serie A sia business, più di qualsiasi altra Lega. La Serie A, del resto, è la Lega che muove i principali introiti economici e che per questo ha una conformazione completamente diversa dalle altre. Se la Serie A è business, ognuno fa business come crede. Quella di Cremona, comunque, è un’idea affascinante, che mi incuriosisce. Per il basket italiano potrebbe essere importante, anche perché vedo che nelle annate dal 2000 al 2002 ci sono giocatori eccellenti, ma pochi di numero, e molti di questi giocano all’estero”.
Quanto sarà penalizzante per i giocatori una pausa così lunga? “Oggi i giocatori hanno tutti un livello di professionalità molto alto e tengono i contatti con chi può permettergli di mantenere un buon livello di condizione fisica – spiega Baioni -. Saranno un po’ arrugginiti, ma non sarà una situazione penalizzante. La ripresa con la palla, invece, sarà un po’ più difficile: saranno mesi trascorsi senza toccare una palla, senza giocare uno contro uno o in un sistema di squadra. Mi aspetto che possano esserci anche delle modifiche dal punto di vista tecnico per agevolare la ripresa della confidenza dei giocatori”.
“Purtroppo la prossima sarà anche un’estate senza i Camp – afferma Cotelli, guardando gli scenari del prossimo futuro -. Negli ultimi anni i Camp avevano preso piede ed era bello per tutto il movimento: consentivano ai più piccoli di crescere e divertirsi e agli allenatori di fare esperienze diverse e conoscere altre persone, affrontando la professione in maniera diversa. Quest’anno non si potranno fare, speriamo che in futuro possano riprendere nel più breve tempo possibile”.
Non per tutti, però, potrebbe essere conclusa la stagione: l’ECA, infatti, sta studiando come portare a termine EuroLeague ed EuroCup: “Credo sia difficile, anche dal punto di vista contrattuale – afferma Baioni -. Anche qualora andasse tuto a posto dal punto vista sanitario, la cosa è border line tra una stagione che è finita e una che sta per iniziare. Apprezzo il tentativo di voler provare a finire in tutti i modi, ma mi rendo conto che sia difficile”. “Credo che vogliano dare una fine alle competizioni anche per definire l’assetto della prossima stagione – conclude Cotelli -. Ritengo che sia tutto molto complicato, anche dl punto di vista degli spostamenti. Se dovessero farcela, comunque, sarà positivo per tutto il movimento”.