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Alessio Bolis, l’emozione dell’esordio in A. Cotelli: “Può crescere ancora”

La netta vittoria ottenuta dalla Leonessa contro la Vanoli Cremona entrerà negli annali per il +29 con cui si è chiusa la gara, per il record di 18 assist servito da Luca Vitali ma anche per l’esordio assoluto in Serie A di Alessio Bolis, classe 1997, che nei minuti finali del match ha avuto modo di calcare il parquet del PalaGeorge e assaggiare per la prima volta l’atmosfera del campionato italiano.

In un momento storico in cui tutti parlano di lasciare spazio ai giovani, la Leonessa lo fa sul serio: Bolis, che quest’anno è uno dei punti di forza della Virtus Brescia, dall’inizio della stagione si allena regolarmente con la prima squadra, potendo contare sui consigli di Matteo Cotelli, terzo assistente della Germani e suo coach nell’avventura in C Silver, dove il giocatore viaggia a 25 punti di media a partita. Nessuno meglio dell’allenatore, dunque, può essere utile per capire le potenzialità di questo giovane giocatore e raccontare l’emozione del suo esordio in Serie A, fiore all’occhiello di tutto il Basket Brescia Leonessa.

“L’esordio di Alessio nasce da lontano – spiega Matteo Cotelli -. Lui ha iniziato i primi passi nell’Adro ma negli ultimi 5 anni ha fatto parte del nostro settore giovanile, dimostrando anno dopo anno grandi qualità, serietà e disponibilità. Nelle ultime 3 stagioni si è allenato con la prima squadra, anche se fino allo scorso anno veniva solo il pomeriggio per via della scuola. Quest’anno ha preso la decisione di rimanere a Brescia e di provare a diventare un giocatore professionista, con la voglia di raggiungere il più alto livello possibile.

Dal raduno di Ponte di Legno sta facendo un lavoro eccezionale: in ritiro si allenava con la squadra e poi rimaneva sul campo con me a fare allenamento individuale e a cercare di migliorare i punti in cui deve fare passi in avanti. Una cosa che sta continuando a fare anche adesso, lavorando anche con il preparatore atletico Massimo Di Giovanni con l’obiettivo di mettere su massa muscolare per tenere i contatti della Serie A. Nelle ultime settimane, poi, l’infortunio di Marco Passera gli ha permesso di allenarsi tutti i giorni nei 10 della prima squadra e questo gli ha dato molta fiducia e gli ha permesso di migliorare molto di più”.

“Alessio è il miglior giocatore della C Silver, con oltre 25 punti di media a partita, e sta dimostrando di essere un giocatore di una categoria superiore – prosegue l’assistant coach della Leonessa -. Io sono molto contento di questo esordio, perché il ragazzo lo merita e sta dimostrando nella quotidianità di poter stare nella prima squadra. Sicuramente è ben visto dai suoi compagni di squadra: ha un grande feeling con Moss, ma anche con gli altri. Tutti cercano di aiutarlo e lui si merita queste attenzioni, perché si allena tantissimo, dimostrando grande serietà e disponibilità. Il suo esordio è una nota positiva per tutto il nostro settore giovanile, perché si tratta di un ragazzo che con la maglia della Leonessa negli ultimi anni ha disputato due volte le Finali Nazionali con l’Under 19 e le Finali Under 20 Elite. Mattoncino dopo mattoncino, si sta allenando e sta crescendo come ho visto fare a pochi”.

“Ci sono punti in cui può migliorare – conclude Matteo Cotelli – : nella tenuta mentale, ad esempio, o nella concentrazione durante le partite e gli allenamenti. Dal punto di vista tecnico può fare grandi passi difensivamente, l’esperienza gli servirà per capire prima quello che succede in campo. In attacco può migliorare in tutte le situazioni di playmaking: lui sa bene come costruirsi il tiro ma deve entrare nell’ottica di costruire tiri anche per i propri compagni.

Il suo punto di forza assoluto è che è un giocatore che sa fare canestro in tantissimi modi. Il palleggio arresto e tiro è il suo movimento preferito, ma negli ultimi mesi è migliorato anche nel tiro da tre e nell’avvicinamento a canestro. Alla fine del match con Cremona mi ha detto che era contento perché capisce che gli sforzi vengono ripagati. Io forse ero più emozionato di lui, perché abbiamo trascorso gli ultimi 4 mesi fianco a fianco a lavorare tutti i giorni in palestra”.

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