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Corriere della Sera – La Centrale a caccia di punti a Casale Monferrato

Al netto di cataclismi, temporali, infortuni arbitrali, guasti di varia specie ed entità, all’alba del 2 novembre la Centrale del Latte oggi dovrebbe giocare finalmente in trasferta a Casale Monferrato. Condizionale d’obbligo, dopo le trasferte infruttuose di Codogno e Torino. Non si è giocato e basta, ma senza preavviso. Così, nel giorno del sesto turno di serie A2, Brescia si trova con sole 3 partite a referto. Tutte in casa e con la «vu doppia», che nella pallacanestro è la lettera dei 2 punti in classifica. Per un totale di sei, contro gli otto dei piemontesi, società di tradizione, fiore all’occhiello di una provincia dove il basket è il vanto del popolo. Dopo una lunga scalata, tre anni fa la Junior Libertas era salita in Serie Ai da dove è ridiscesa subito. ghe, facili a sgonfiarsi dopo tartine e caviale, Casale si è ricostruita in modo laborioso senza sfarzi come nel Dna piemontese. È partita a fari spenti, proprio come la Centrale. Ma è lì, al secondo posto, che ha nell’americano Marshall il primo violino designato con un gruppo di solidi italiani come cast di supporto su tutti Martinoni e il naturalizzato Blizzard oltre al lituano Butkevicius. Il roster bresciano non è secondo a quello dei rivali, in nessun settore. Caricata dalla fiducia e dall’entusiasmo dopo l’inizio convincente, la squadra di Diana cerca la spinta definitiva dal tappeto elastico. Ma è inevitabile guardare al calendario e alla serie consecutiva di impegni in trasferta, quattro, per pensare a più ampio raggio. In undici giorni si capirà di che pasta è fatta la Centrale: dopo Casale, si resterà in Pie- recupero a Torino, quindi la trasferta a Trieste e l’ultima tappa a Codogno. Se non fosse che i limiti e le potenzialità di questo sono ancora tutte da esplorare, si potrebbe pensare ad un bilancio soddisfacente di vittorie da attestare al 50%. Per non soffrire del fiatone da stanchezza, tipico di chi non è abituato alle lunghe distanze, Diana ha solo una soluzione: continuare a correre, senza pensare al futuro. Iniziando a farlo nel tardo pomeriggio, dalle 18, nella sfida tra coach contro il 32enne Ramondino. A cui, prima della scelta definitiva a favore del livornese, quest’estate sembrava orientata anche la famiglia Bonetti. Per ora, sono tutti felici e contenti a casa propria. Stasera, però, qualcuno però dovrà per forza piangere. È la legge dello sport.

Luca Bertelli