Ricapitoliamo la nostra storia…
Il basket a Brescia era ormai diventato soltanto un lontano ricordo: i tifosi del Basket Brescia vivevano ormai solo e unicamente di vecchie memorie, che riportavano alle lontane gesta dei mitici eroi della Pinti Inox, quando ancora si giocava al “ciambellone”. Il vuoto lasciato dalla pallacanestro, assente per quasi 20 anni dalla città all’ombra del Cidneo, viene colmato da due “avventurieri”, Graziella Bragaglio e Matteo Bonetti, che senza l’aiuto di niente e nessuno fondano la Centrale del Latte Basket Brescia Leonessa.
L’amore e l’entusiasmo per il gioco del basket si riaccendono e con loro nascono i primi gruppi di tifosi, che riempiono sempre di più, partita dopo partita, la casa del Basket Brescia, il San Filippo: lo spettacolo della pallacanestro nella città di Brescia non è più un sogno, ma una realtà. L’inizio di questa grande avventura ha una data ben precisa: 9 Luglio 2009. Si ricomincia dalla Serie A Dilettanti.
L’impatto della squadra al suo primo anno di vita è molto più che positivo: il buon lavoro svolto durante l’estate dà i suoi frutti e i ragazzi guidati da coach Furlani in panchina e da Quaroni e Musso in campo, raggiungono il quinto posto e la conseguente qualificazione ai Playoff. Qui Brescia lotta per 3 partite, ma alla fine soccombe a una Paffoni Omegna ben più esperta e abituata a questi scenari.
Gli ottimi risultati spingono la dirigenza ad alzare l’asticella e a rafforzare la squadra, con l’obiettivo di riportare il Basket Brescia al basket professionistico, la Legadue. La Leonessa, destreggiandosi alla grande, riesce a firmare dei giocatori di livello assoluto: arrivano Ghersetti, Stojkov, Gergati, Bushati e Farioli e la città comincia a sognare in grande.
L’inizio di stagione non è sicuramente dei più esaltanti e tutto questo porta all’esonero di coach Furlani: al suo posto arriva un livornese DOC Sandro Dell’Agnello, che con una seconda parte di stagione strepitosa e una cavalcata senza sosta nei Playoff conquista una storica promozione in Legadue.
La città intera si stringe attorno al fenomeno del Basket Brescia, che in soli due anni è riuscito a tornare al “basket che conta”: per il primo anno in Legadue si decide di mantenere l’ossatura della squadra che la passata stagione tanto era riuscita a far bene e si riconferma il duo Dell’Agnello-Costa. Vengono aggiunti al roster gli americani Goldwire (che l’anno precedente aveva guidato praticamente da solo Forlì alla salvezza) e Thompson (ex NBDL) oltre al lituano Busma (lungo talentuoso con alle spalle una buona carriera al college) e al bresciano Andrea Scanzi. La scelta di confermare la squadra della promozione non convince gli addetti ai lavori, che danno la Leonessa come una delle indiziate principali alla retrocessione. I dubbi alzati sull’effettiva competitività della squadra vengono spazzati via dallo strepitoso campionato disputato dalla Leonessa, che arriva ai Playoff (settimo posto) per il terzo anno consecutivo: anche qui, come il primo anno, la stagione della Centrale si conclude al primo turno (sconfitta per 3-1 con la Givova Scafati).
A una stagione da incorniciare segue, per certi versi, un’estate da dimenticare: Brescia è per la prima volta in seria difficoltà e non sembra ci siano vie di uscita. Gli addii di quasi tutti i membri del roster della stagione passata (eccezion fatta per Stojkov e Scanzi) e del duo Dell’Agnello-Costa potrebbero dare il definitivo colpo di grazia, ma come sempre la Leonessa si rialza e lotta. Si decide di continuare: tutto ricomincia dalla conferma dell’ormai collaudato duo di vice-allenatori composto da Andrea Diana e Max Giannoni. La panchina viene affidata a uno dei coach più esperti del secondo campionato italiano, Alberto Martelossi che insieme al nuovo DS e Team Manager della Leonessa Marco Abbiati comincia a pianificare la creazione del roster per la stagione 2012-2013. La squadra messa in piedi dallo staff della Centrale è di livello assoluto: vengono affiancati a uomini esperti e di grande valore (Barlos e Brkic su tutti) dei giovani di belle speranze che devono ancora crescere (Lombardi, Fernandez e Loschi e Cuccarolo), oltre a giocatori che in Europa si sono già “fatti” un nome, come per esempio i due americani Giddens (la vera stella della squadra, con un passato in NBA) e Jenkins.
Un mix di “esperienza e voglia di emergere” (tanto per citare proprio Martelossi) che ha stupito dall’inizio alla fine: sin dalla prima partita di Coppa Italia giocata in casa e vinta (grazie a una tripla di Brkic sulla sirena)con Casale Monferrato si era capito che questa squadra non era come tutte le altre e avrebbe regalato non poche soddisfazioni ai suoi tifosi. Dopo una partenza fulminante e qualche passo falso (soprattutto nel mese di Dicembre) la Leonessa riprende il cammino e lotta fino alla fine per le posizioni dal 3° al 5° posto: alla fine arriva uno straordinario 4° posto, frutto di una grandiosa Regular Season (culminata con la nomina di Brkic e Martelossi rispettivamente Miglior Italiano e Miglior Coach del campionato) che permette alla Centrale del Latte di affrontare il primo turno di Playoff con Forlì con il vantaggio del fattore campo.
Con due larghi successi in casa e una prova di carattere in trasferta, Brescia chiude la serie con Forlì con un 3-0 secco quanto legittimo per quanto fatto vedere: al turno successivo la per la terribile banda di Martelossi c’è Trento (che a sua volta aveva eliminato con un clamoroso 3-0 la Sigma Barcellona, testa di serie dei Playoff). Dopo aver sofferto in entrambi i match in casa, la Centrale del Latte gioca due partite strepitose al PalaTrento, che le consentono di arrivare per la seconda volta in 4 anni ad una finale. Se la prima volta l’avversario era stato Trapani, questa volta di fronte c’è la Giorgio Tesi Group Pistoia: l’entusiasmo in città è incredibile, ma l’inizio della serie non è dei più promettenti. La Leonessa perde, oltre a Gara 1 e Gara 2, anche Michael Jenkins, la vera anima della squadra bianco blu: Brescia però reagisce da grande squadra quale è e con l’aiuto del suo strepitoso pubblico conquista lottando sia Gara 3 che Gara 4. Purtroppo in Gara 5, nonostante il rientro di Jenkins, il miracolo non si ripete: in Serie A ci va Pistoia.
Per la Leonessa rimane comunque la consapevolezza di aver fatto un qualcosa di straordinario: si è sì raggiunta la finale promozione per la Serie A, ma si è anche riuscito a far innamorare un’intera città al gioco della Pallacanestro. Le 2600 persone che per tutta la fine della Regular Season e per i Playoff hanno riempito il San Filippo dimostrando grande attaccamento e affetto verso il mondo del Basket Brescia, sono un traguardo incredibilmente importante, che testimonia quanto importante sia diventata la Leonessa all’interno della città di Brescia. La società e i tifosi hanno dato un forte segnale: per assistere allo spettacolo della Centrale del Latte, serve un nuovo teatro, che ha un nome che in tanti conoscono. EIB…